martedì 22 ottobre 2013

DL 104: conversione in legge a forte rischio

I tempi sono strettissimi. La Commissione Cultura lavorerà ancora tutta la settimana per esaminare gli ultimi emendamenti. Ma in aula il voto di fiducia sarà inevitabile. E poi al Senato bisognerà fare tutto di corsa.


di R.P. da Tecnica della Scuola

Basta leggere il calendario dei lavori della Commissione Cultura della Camera per capire che il cammino del decreto legge “La scuola riparte” si prospetta difficile, se non addirittura impossibile.
La conclusione dell’esame del testo è prevista infatti per giovedì 24 ottobre.
Subito dopo si andrà in aula, ma appare quanto meno improbabile che l’esame definitivo possa iniziare già venerdì 25.
Quasi certamente si slitterà a lunedì 28, se non a martedì 29 ed è altrettanto certo che, in aula, il M5S, e forse anche la Lega, non rinunceranno a presentare proposte di modifica.
A quel punto per stare nei tempi il Governo sarà costretto, di fatto, a presentare il proprio “maxi-emandamento” e a chiedere il voto di fiducia.
Anche in questo modo la Camera non riuscirebbe a terminare i lavori prima di giovedì 31.
Quando il provvedimento arriverà al Senato bisognerà correre davvero, perché la conversione in legge dovrà essere effettuata improrogabilmente entro l’11 novembre. In pratica i senatori avranno poco più di una settimana per fare tutto e cioè esaminare il decreto nelle diverse commissioni e portarlo poi in aula.
Ma se il Senato dovesse approvare anche solo un piccolissima modifica al testo, i tempi non potrebbero più essere rispettati in alcun modo e il decreto verrebbe considerato decaduto.
Un’eventualità che, in considerazione dei rapporti un po’ burrascosi che intercorrono in questo momento fra le forze che sostengono il Governo, non va esclusa a priori.


Decreto scuola con il fiato sospeso
In attesa del Tesoro.

di Nicola Mondelli
ItaliaOggi - Azienda Scuola

Potrebbe essere a rischio la conversione del decreto legge 12 settembre 2013, n 104 recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca, conversione che dovrebbe avvenire entro l'11 novembre.

Si stanno infatti allungando più del previsto i tempi per la discussione in Aula, in prima lettura, del decreto a causa dei numerosi emendamenti, inizialmente 590, presentati dai partiti.

L'esame del provvedimento, iniziato lunedi 14 ottobre nella commissione cultura della camera presieduta da Giancarlo Galan (Pdl), non è ancora stato completato.

Nell'ultima seduta della commissione cultura svoltasi giovedi scorso, l'esame delle proposte emendative, con alcuni accantonamenti, è arrivato all'articolo 18. Da ieri sono all'esame quelle relative agli articoli da 19 a 27 e quelle accantonate nelle sedute precedenti riguardanti gli articoli 10, 14 e 15. Accantonato anche l'emendamento del relatore Galan che consentiva di ammettere ai corsi a numero chiuso i ragazzi che l'avrebbero superato grazie al bonus maturità, se questo non fosse stato cancellato.

La partita, anche politicamente, più delicata riguarda l'articolo 15, dalle assunzioni dei docenti di sostegno alla revisione dei docenti inidonei: si attende ancora che il Tesoro dia alcuni chiarimenti sulle coperture delle proposte emendative. Stando all'ordine dei lavori della commissione, l'esame dovrebbe essere completato entro domani così da consentirne l'esame da parte dell'Aula a partire da giovedi 24 anziché da oggi come era stato inizialmente calendarizzato, ed essere successivamente trasmesso al senato per essere esaminato prima dalla commissione istruzione e successivamente dall'aula.

Il rinvio si sarebbe reso necessario da un lato per le mancate risposte del tesoro sulle coperture, e dall'altro a causa del fitto calendario dei lavori che vede impegnato Montecitorio nella conversione in legge del decreto sulla razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni.

Non è da escludere che debba essere calendarizzata una nuova data nel caso, non improbabile, che la commissione cultura non riesca a completare l'esame degli emendamenti presentati. Tra questi risaltano soprattutto quelli riguardanti sia i docenti già dichiarati permanentemente inidonei alla funzione e utilizzati in altri compiti che quelli che lo saranno successivamente al 1° gennaio 2014; quelli che propongono l'estensione al personale della scuola che abbia maturato entro il 31 agosto 2012 i requisiti per accedere al trattamento pensionistico di anzianità previsti dalla normativa previgenti l'entrata in vigore del decreto legge 201/2011 (quota 96, ovvero quaranta anni di contribuzione); quelli che propongono nei confronti del personale Ata e il riconoscimento ai fini giuridici ed economici dell'anzianità maturata presso l'ente locale di provenienza domani a causa proprio dei ritardi possa esserci un nuovo rinvio

Tra le proposte emendative accolte nella scorsa settimana meritano una segnalazione quella presentata da Manuela Ghizzoni (PD) che chiedeva l'abrogazione del comma 3 dell'articolo 12 il quale disponeva che la Scuola per l'Europa di Parma doveva rientrare tra le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 165/2001 e quella presentata da Vezzali Maria Valentina (Scelta civica) che chiedeva di estendere gli interventi straordinari oltre che alla costruzione di nuovi edifici scolastici, anche alla realizzazione nelle scuole o interventi volti al miglioramento delle palestre scolastiche esistenti

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