domenica 20 ottobre 2013

MANIFESTAZIONE CONGIUNTA DEI RAPPRESENTANTI DELLE SIGLE FIRMATARIE DEL CONTRATTO

ROMA - 28 OTTOBRE
CENTRO CONGRESSI CAVOUR

Dopo il varo della legge di stabilità 2014, i sindacati della scuola SNALS, CGIL, CISL, UIL E GILDA sono sul piede di guerra e i rispettivi quadri nazionali e regionali si riuniscono a Roma, il giorno 28 ottobre 2013, per avviare una vertenza unitaria e richiamare l’attenzione del Governo e delle forze politiche sulla scuola e sulle sue priorità:

- l’apertura del negoziato per il rinnovo del contratto,  reperendo le risorse già nella legge di stabilità;
- il pagamento degli scatti di  anzianità 2012 e i relativi arretrati;
- la defiscalizzazione delle retribuzioni e delle pensioni;
- la concreta attuazione dell’organico funzionale previsto dalla   legge;
- la valorizzazione complessiva del sistema scuola con riferimento anche a quella professionale ed economica di   docenti, dirigenti, ATA;
- la soluzione del problema degli inidonei



Snals - NO alle scelte aziendaliste del governo

"La scuola esige risposte concrete e immediate". Il 28 ottobre manifestazione  congiunta dei quadri sindacali delle OO.SS firmatarie de CCNL , a ROMA  presso il Centro Congressi Cavour.
Assente "il cambio di passo" promesso dal premier Letta  nei confronti della  scuola e del  pubblico impiego in generale.
In un tessuto sociale sfibrato dalla crisi che ha  impoverito famiglie e imprese, migliaia di lavoratori pubblici, tassati pesantemente a causa della crescente pressione  fiscale, per effetto del blocco dei rinnovi contrattuali dal 2009 hanno ormai un potere d`acquisto ridotto all`osso e gran parte della categoria con redditi medio bassi si trova in una fascia sociale a rischio povertà. L`aumento dell`aliquota Iva  costituisce un`ulteriore ingiustizia per lavoratori, pensionati e famiglie, mentre, a nostro avviso, sarebbe stato possibile  evitarlo recuperando una piccola parte dei 36 miliardi di evasione dell`imposta stessa. Per la scuola, in particolare,  doppia penalizzazione, perché oltre al blocco contrattuale è ancora congelata l`erogazione degli scatti di anzianità e si è  in attesa della relativa certificazione delle risorse. Nella nota di aggiornamento del Def, il documento di economia e  finanza 2013, nel paragrafo dedicato alla scuola, non si prevedono né aumenti stipendiali, né scatti di anzianità, ma si  interviene unilateralmente sulle articolazioni delle carriere dei docenti, dando il via a "un sistema di valutazione delle  prestazioni professionali collegato a una progressione di carriera svincolata dalla mera anzianità di servizio".  L`obiettivo, quindi, è legare lo stipendio dei docenti al merito, senza peraltro precisarne i criteri, e a costo zero. Sono  scelte che denotano "l`attenzione" riservata alla scuola e al lavoro dei suoi operatori, tanto sbandierata da questo  governo.
Esprimiamo tutto il nostro dissenso nel merito e nel metodo. Non accetteremo mai di partecipare ad un negoziato che  riguardi solo la parte normativa del contratto e senza alcun adeguamento degli stipendi al costo della vita, cresciuto a dismisura. E rivendichiamo che la valorizzazione professionale debba essere negoziata e con risorse aggiuntive rispetto agli aumenti stipendiali. L`abolizione degli scatti è, oltretutto, in netta controtendenza con quanto avviene in eurozona, dove l`anzianità conserva un importante riconoscimento. Vale la pena poi di ricordare che per il recupero degli scatti 2010 e 2011 sono state utilizzate risorse della scuola, frutto di sacrifici pesantissimi del personale docente e ATA, prima con i tagli agli organici e poi con la riorganizzazione della rete scolastica, con la creazione generalizzata di istituti comprensivi e di ingestibili mega-istituzioni scolastiche, che hanno provocato notevoli disagi e aggravio di lavoro per tutti gli operatori.
Il metodo dell`incursione legislativa nelle materie di riserva contrattuale è divenuto ormai una prassi. Nel decreto per l`istruzione, accompagnato da una fin troppo clamorosa campagna mediatica, sono previsti percorsi obbligatori di formazione per i docenti: si introduce, così,un nuovo obbligo di servizio, senza precisare il tetto orario né relative retribuzioni, rispetto a quanto previsto dal vigente contratto. Non possiamo, quindi, non esprimere preoccupazione per le ingerenze ‘aziendaliste` del Governo, che  sostanzialmente ha tradito le aspettative del Ministro Carrozza che all`inizio dell`anno scolastico aveva parlato di   centralità dell`istruzione da sostenere finanziariamente. Se questa è la rotta che continuerà a seguire il governo Letta, pur consapevoli della criticità della situazione italiana, si aprirà una difficile stagione contrattuale. Le nostre rivendicazioni  le abbiamo espresse chiaramente. Chiediamo al nuovo esecutivo l`apertura del negoziato per il rinnovo del contratto,  reperendo le risorse già nella prossima legge di stabilità; il pagamento degli scatti di  anzianità 2012 e i relativi arretrati;  la defiscalizzazione delle retribuzioni e delle pensioni; la concreta attuazione dell`organico funzionale previsto dalla   legge; la valorizzazione complessiva del sistema scuola con riferimento anche a quella professionale ed economica di   docenti, dirigenti, ATA; la soluzione del problema degli inidonei. Su queste rivendicazioni sarà incentrata la  manifestazione congiunta dei rappresentanti delle sigle firmatarie del contratto, prevista per il 28 ottobre a  Roma, presso il Centro Congressi Cavour. Una vertenza unitaria, che sappiamo condivisa da tutta la categoria, per richiamare l`attenzione del Governo e delle forze politiche sulla scuola e sulle sue priorità. Ci auguriamo di ricevere  risposte concrete.  Non vorremmo che alla stagione dei tagli seguisse la stagione della mobilitazione e della lotta.

Marco Paolo Nigi
Segretario generale Snals-Confsal

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