martedì 30 luglio 2013

Le proposte dell’AIB per rilanciare le biblioteche scolastiche italiane

Documento redatto dalla Commissione Nazionale Biblioteche Scolastiche

approvato dal CEN in data 5 luglio 2013


Premessa

La biblioteca scolastica è un ambiente per l’apprendimento

“La biblioteca scolastica fornisce informazioni e idee fondamentali alla piena realizzazione di ciascun individuo nell’attuale società dell’informazione e conoscenza. La biblioteca scolastica offre agli studenti la possibilità di acquisire le abilità necessarie per l’apprendimento lungo l’arco della vita, di sviluppare l’immaginazione, e li fa diventare cittadini responsabili.” (Manifesto IFLA UNESCO sulla biblioteca scolastica)
La biblioteca scolastica è uno strumento per l’attuazione dei diritti costituzionali di accesso all’informazione, alla conoscenza, alla cultura e alla libertà di ricerca scientifica (Costituzione, art. 3, 1-2 sull’uguaglianza; art. 9, 1 sulla cultura e la ricerca; art. 21, 1-2, sulla libertà di espressione; art. 33, 1, sulla libertà di arte e scienza e del loro insegnamento; art. 34, 2), dei diritti umani e dell’infanzia.
I servizi della biblioteca scolastica devono essere forniti equamente a tutti i membri della comunità scolastica, senza distinzioni di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua, condizione professionale o sociale.
Servizi e materiali speciali devono essere forniti a coloro che non sono in grado di utilizzare i principali servizi e materiali della biblioteca. L’accesso ai servizi e alle collezioni deve fondarsi sulla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite e non deve essere soggetto ad alcuna forma di censura ideologica, politica, religiosa o a pressioni commerciali.

Le priorità per il sostegno alle biblioteche scolastiche

1) La definizione di un modello di servizio bibliotecario scolastico
La biblioteca scolastica è la biblioteca che appartiene a una istituzione scolastica (pubblica, paritaria, privata).
La biblioteca scolastica è parte integrante del sistema culturale e dell’insieme delle infrastrutture della conoscenza (tra cui il sistema delle biblioteche), in quanto biblioteca speciale, e del sistema di istruzione, essendo un ambiente per l’apprendimento appartenente a una specifica istituzione scolastica.
Attualmente la biblioteca scolastica non è sviluppata in maniera omogenea in tutte le aree geografiche del Paese, ma soffre della mancanza di riconoscimento ufficiale e di un modello di servizio che la renda chiaramente riconoscibile. Oggi si considera “biblioteca scolastica” sia la struttura dotata di spazi e arredi adeguati e funzionali, con attrezzature d’avanguardia, collezioni aggiornate e personale specializzato che offre servizi qualificati a tutte le categorie di utenti, sia la piccola collezione di libri collocati alla bell’e meglio in armadi (spesso chiusi a chiave) e posti in un’aula (o nella sala professori o lungo i corridoi).
È evidente che per garantire lo sviluppo di un servizio bibliotecario scolastico efficace a ogni livello di istruzione è necessario individuare un modello minimo di biblioteca scolastica che ne fissi i requisiti essenziali per potersi inserire in maniera efficace ed efficiente nell’insieme delle biblioteche e per contribuire efficacemente al conseguimento degli obiettivi della scuola di appartenenza.
La biblioteca scolastica deve essere riconoscibile per il duplice ruolo (sia di accesso all’informazione, sia di educazione alla informazione) che svolge e per i servizi specifici che offre, in ottica di progetto e di rete. Le “Linee di politica bibliotecaria per le autonomie”, scaturite dal lavoro di ANCI, UPI e Regioni e approvate nel 2004, menzionano la biblioteca scolastica come parte del servizio bibliotecario pubblico.
La legislazione nazionale in tema di biblioteche scolastiche dovrebbe prevedere almeno i seguenti
requisiti:
  • adesione a una rete di cooperazione bibliotecaria territoriale istituita formalmente;
  • presenza di personale con preparazione professionale certificata;
  • orario minimo di apertura al pubblico non inferiore a quello delle attività scolastiche e articolazione dell’orario in relazione alle esigenze e ai ritmi di vita della comunità scolastica servita;
  • dotazione informativa e documentaria comprensiva di opere nei principali formati e supporti, adeguata al pubblico di riferimento e costantemente aggiornata, articolata in sezioni che tengano conto delle esigenze dei diversi “pubblici” (studenti, personale docente e no, genitori, eventualmente ex-studenti e pubblico esterno ). Le sezioni auspicabilmente comprendono: la narrativa, la divulgazione, le opere di consultazione, i periodici, materiali per la didattica e l’aggiornamento dei docenti, e per l’orientamento degli studenti (scolastico,  professionale, universitario e ricreativo), dossier documentari e materiali prodotti nell’ambito di lavori didattici;
  • presenza di un’area laboratoriale in cui realizzare lavori didattici e produrre materiali;
  • connessione a internet a banda larga e copertura wi-fi, con postazioni per la navigazione internet;
  • accesso remoto a una collezione di contenuti in formato digitale, di pubblico dominio e commerciali;
  • attività e servizi finalizzati ad alfabetizzare l’utente all’uso delle più diffuse tecnologie
    dell’informazione, a istruire l’utente sulle tecniche di ricerca, a formare l’utente all’uso esperto dell’informazione e dei media (Media and Information Literacy Education);
  • attività di promozione della lettura e del libro;
  • attività di consulenza informativa e documentaria;
  • attività di misurazione e valutazione delle prestazioni, realizzata in base a standard condivisi.

Affinché i servizi e le attività della biblioteca scolastica siano efficaci e rilevanti,
  • la politica della scuola sui servizi della biblioteca scolastica deve essere formulata in modo tale che gli obiettivi, le priorità e i servizi siano definiti in relazione al programma di studi;
  • la biblioteca scolastica deve essere ospitata in locali adeguati, organizzata e mantenuta a livelli professionali;
  • i servizi devono essere accessibili a tutti i membri della comunità scolastica e operare all’interno del contesto della comunità locale;
  • deve essere incoraggiata la cooperazione con insegnanti, dirigenti, amministratori, genitori, altri bibliotecari e professionisti dell’informazione e con i vari gruppi della comunità.
L’AIB è a disposizione per fornire tutto il supporto scientifico necessario alle istituzioni che hanno responsabilità decisionale in tema di biblioteche scolastiche.

2) Il riconoscimento del ruolo educativo e delle funzioni specifiche del servizio bibliotecario scolastico

 La biblioteca scolastica, per una serie di ragioni storiche e culturali e per l’effetto di scelte politiche, non è riconosciuta né percepita come ambiente di apprendimento, di accesso e di educazione all’informazione, come strumento di innovazione metodologica e didattica, di educazione ai beni culturali e al loro apprezzamento, di inclusione sociale e prevenzione della dispersione scolastica.
In Italia la biblioteca scolastica è ancora considerata un servizio accessorio, mentre in vari paesi europei (Francia, Portogallo, Croazia, Polonia, Lituania ecc.) essa è pienamente riconosciuta: oltre alla disponibilità di libri, di tecnologie avanzate e di spazi per lo studio, la lettura, la ricerca, sono offerti programmi di attività che mirano alla formazione e al potenziamento delle abilità personali – informatiche, linguistiche, di lettura – lungo tutto l’arco della vita e a istruire a un accesso sempre più qualificato e consapevole alla conoscenza e all’informazione, fattore che oggi, in tutto il mondo, rappresenta il vero discrimine fra inclusione ed esclusione sociale.  Anche la biblioteca scolastica, al pari delle biblioteche di altra tipologia e degli istituti culturali, formativi e sociali, deve ricollocarsi in un quadro di aumentata percezione della sua utilità sociale e del suo contributo alla crescita culturale del Paese.
La biblioteca scolastica fornisce servizi, libri e risorse per l’apprendimento che consentono a tutti i membri della comunità scolastica di acquisire capacità di pensiero critico e di uso efficace dell’informazione in qualsiasi forma e mezzo. La biblioteca scolastica, quale parte integrante del processo educativo, reca un contributo determinante allo sviluppo dell’alfabetismo, della competenza informativa, dell’insegnamento, dell’apprendimento, della cultura e della coesione sociale, quando essa è in grado di:
  • garantire l’accesso all’informazione e alla conoscenza registrata su supporti di qualsiasi natura e formato, per rispondere alle esigenze di documentazione e informazione di tutti la comunità scolastica;
  • promuovere l’alfabetizzazione informativa e informatica per permettere ai propri utenti di accedere all’informazione di rete (e no),
  • far acquisire le competenze nella ricerca dell’informazione e di stimolare la capacità di valutazione critica dei risultati delle ricerche;
  • sviluppare e sostenere nei bambini e nei ragazzi l’abitudine e il piacere di leggere, di apprendere e di utilizzare le biblioteche per tutta la vita, preparandoli in tal modo all’autoformazione e all’apprendimento permanente per favorire il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza;
  • favorire l’integrazione e l’inclusione degli studenti stranieri (pur nel rispetto della diversità culturale e linguistica) e di quelli a rischio di esclusione (disabili ecc.);
  • sostenere e valorizzare gli obiettivi delineati nel progetto educativo e nel curricolo;
  • offrire opportunità per esperienze dirette di produzione e uso dell’informazione per la conoscenza, la comprensione, l’immaginazione e il divertimento;
  • sostenere tutti gli studenti nell’acquisizione e nella messa in pratica delle proprie capacità di valutazione e uso dell’informazione, indipendentemente dalla forma, formato o mezzo, in particolare sensibilizzandoli alle diverse modalità di comunicazione nell’ambito della comunità;
  • fornire l’accesso a risorse e opportunità locali, regionali, nazionali e globali che mettano in contatto coloro che apprendono con le diverse idee, esperienze e opinioni;
  • organizzare attività che incoraggino coscienza e sensibilità culturali e sociali;
  • lavorare con studenti, insegnanti, amministratori e genitori per realizzare la missione della scuola;
  • proclamare che il concetto che la libertà intellettuale e l’accesso all’informazione sono essenziali per una partecipazione piena e responsabile come cittadini di una democrazia;
  • promuovere la lettura, il libro, nonché le risorse e i servizi della biblioteca scolastica, entro e oltre i confini dell’intera comunità scolastica, quali strumenti indispensabili non solo per la crescita individuale ma per l’emancipazione civile, sociale ed economica degli individui.

La biblioteca scolastica adempie a queste funzioni sviluppando politiche e servizi, selezionando e acquisendo risorse, offrendo l’accesso fisico e intellettuale a risorse informative appropriate, fornendo attrezzature educative e impiegando personale qualificato.

3) La cooperazione bibliotecaria
La biblioteca scolastica è un elemento essenziale della rete bibliotecaria e informativa locale, regionale e nazionale, e si collega con il più ampio sistema bibliotecario e informativo secondo i principi del Manifesto UNESCO sulle biblioteche pubbliche. La specificità delle finalità della biblioteca scolastica deve essere riconosciuta e sostenuta qualora questa condivida attrezzature e/o risorse con altri tipi di biblioteche, come quelle di pubblica lettura.
È necessario che le biblioteche scolastiche operino e cooperino nell’ambito di sistemi bibliotecari
territoriali. La cooperazione territoriale, attraverso la condivisione delle risorse e delle professionalità, è la modalità di erogazione dei servizi bibliotecari che garantisce la sostenibilità e
l’omogeneità anche al livello delle realtà più piccole (biblioteche scolastiche incluse).
Le biblioteche scolastiche dovrebbero diventare parte integrante dei sistemi bibliotecari  territoriali di riferimento (compartecipando ai loro OPAC, come avviene in Portogallo su tutto il territorio, ma anche in tante realtà locali italiane), facilitando in tal modo l’accesso non soltanto alle informazioni bibliografiche, ma ai documenti stessi, oltre che al programma di servizi e attività.
Le biblioteche scolastiche, nel loro complesso, sono parte del Sistema Bibliotecario Nazionale inteso come insieme integrato di strutture, servizi e funzioni bibliotecarie, finalizzato a garantire a tutti i cittadini, in maniera uniforme su tutto il territorio della Repubblica, pari opportunità d’accesso alle informazioni e alla conoscenza contenuti nei documenti.

4) Le competenze professionali necessarie
“Biblioteche senza bibliotecari professionalmente consapevoli, riconosciuti e trattati come tali, non sono biblioteche”. Può sembrare una tautologia, eppure in Italia il corso di studi per accedere al lavoro in biblioteca non è codificato. Il risultato è che chiunque, a prescindere dal titolo di studio o dall’esperienza professionale, può fregiarsi del titolo di bibliotecario semplicemente per il fatto di trovarsi a svolgere la propria attività lavorativa in una biblioteca (compresa quella scolastica).
Questa situazione traccia un solco profondo fra il nostro paese e le nazioni europee in cui il servizio bibliotecario è più radicato ed efficiente, dove la qualifica conseguita al termine di studi specialistici è abilitante per svolgere l’attività lavorativa anche nella biblioteca scolastica e discrimina la possibilità di raggiungere livelli di responsabilità. La mancanza di un percorso formativo comune – osteggiato dalle università, in nome della libertà di insegnamento – fa il paio con l’assoluta mancanza di un’offerta formativa di base che sia realmente funzionale all’avviamento professionale. Inoltre, nella scuola, il contenimento e la revisione della spesa pubblica si sono tradotti nella mancanza di risorse finanziarie da destinare ai docenti e al personale ATA in possesso dei requisiti necessari (diploma specifico, attestati professionali ecc.) per poter garantire il servizio, e, con il DL 95/2012, nel trasferimento al ruolo ATA dei docenti bibliotecari (docenti inidonei all’insegnamento e utilizzati in mansioni di biblioteca o di laboratorio). Tutto ciò rischia di pregiudicare ogni sforzo di garantire qualità al servizio bibliotecario scolastico.
Il servizio bibliotecario richiede personale preparato e in possesso di competenze nel campo delle scienze umane, sociali e gestionali, specializzato nel trattamento dei documenti e nella produzione, comunicazione e facilitazione nell’apprendimento dei linguaggi documentari. Il bibliotecario-documentalista scolastico è un professionista qualificato dell’informazione e della conoscenza, responsabile della pianificazione e gestione della biblioteca scolastica; è sostenuto — per quanto possibile — da personale adeguatamente preparato, e opera insieme a tutte le componenti della comunità scolastica e in collegamento con la biblioteca di pubblica lettura e le altre agenzie e istituzioni. Il personale della biblioteca promuove l’uso dei libri e delle altre fonti informative, dalla narrativa alla saggistica, dalle fonti a stampa a quelle elettroniche, sia disponibili in loco sia remote. Tali materiali completano e arricchiscono i libri di testo, nonché le metodologie e gli strumenti didattici. In un ambiente a sempre più alta tecnologia, il bibliotecario-documentalista scolastico deve avere solide capacità di pianificazione e didattiche per saper insegnare ai docenti e agli studenti le diverse abilità di gestione dell’informazione; inoltre deve saper cooperare con i docenti, perché è dimostrato che, quando bibliotecari e insegnanti lavorano insieme, gli studenti raggiungono livelli più alti di alfabetismo, nella lettura, nell’apprendimento, nella capacità di risolvere problemi e nelle abilità relative alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Il bibliotecario-documentalista scolastico deve pertanto continuamente perseguire la propria formazione e crescita professionale: le sue competenze dovrebbero essere certificate, nell’interesse esclusivo dei componenti delle comunità scolastica e territoriale che utilizzano il servizio.
Nella prospettiva dell’istituzione dell’organico funzionale della scuola, è importante che il possesso  dei requisiti professionali sia certificato. È necessario che, attraverso accordi con le associazioni rappresentative e con i sindacati di categoria, sia sancito che per lavorare nella biblioteca scolastica servano competenze e abilità attestate, capacità derivanti da percorsi di studio e aggiornamento continuo: questi requisiti dovrebbero essere resi vincolanti nel reclutamento e nell’inquadramento quale organico funzionale.
Il profilo del bibliotecario-documentalista scolastico, oltre alle conoscenze di base per l’esercizio della professione, è caratterizzato da specifici requisiti di qualificazione professionali indicati dall’AIB, come previsto dall’art. 7 della legge 4/2013.
All’interno del quadro nazionale normativo e finanziario di riferimento, il ruolo dei bibliotecari-documentalisti scolastici potrà variare in base allo specifico contesto (es., grado di scuola, territorio, esigenze curricolari, metodologia didattica ecc.). Va comunque tenuto conto che un valido servizio di biblioteca scolastica, come dimostrano studi basati su evidenze, contribuisce all’educazione, in generale, e all’istruzione scolastica: la gestione professionale della biblioteca e delle risorse informative e documentarie,  nonché l’insegnamento del loro utilizzo competente, spettano al bibliotecario-documentalista scolastico.

5) Risorse
La biblioteca scolastica è essenziale in ogni strategia a lungo termine per l’alfabetizzazione, l’educazione, la fornitura di informazione e lo sviluppo economico, sociale e culturale. Essa deve essere sostenuta, in base alle responsabilità delle autorità locali, regionali e nazionali, da una specifica legislazione e da politiche adeguate. Deve disporre di convenienti finanziamenti per il personale qualificato, per i materiali, le tecnologie e le attrezzature e i suoi servizi devono essere gratuiti.
Al finanziamento della biblioteca scolastica concorrono la scuola di appartenenza, mediante il fondo di istituto, e, nell’ambito di accordi interistituzionali, le realtà locali (autonomie locali, in base anche alla eventuale normativa specifica vigente, nonché associazioni, fondazioni ecc.), mediante il conferimento di risorse in misura adeguata a garantirne la piena funzionalità e con riferimento a standard di investimento riconosciuti. In particolare, è essenziale che gli enti responsabili garantiscano continuità e adeguatezza agli investimenti in edilizia bibliotecaria e infrastrutture tecnologiche attraverso appositi piani di sviluppo, e alle risorse per lo sviluppo delle collezioni e per il personale.
Questa situazione è stata negli ultimi anni fortemente pregiudicata a causa della significativa riduzione di risorse economiche, che rischia di penalizzare in particolar modo le scuole del Mezzogiorno, in cui lo sviluppo dei servizi bibliotecari e del sistema di istruzione risente maggiormente dei ritardi storici e della mancanza di attenzione istituzionale e sociale. Le biblioteche, per essere attraenti, devono disporre di sedi adeguate, ben arredate e dotate di alcuni requisiti che la prassi ritiene ormai irrinunciabili: comfort, flessibilità degli spazi, aree di incontro e servizi di supporto. In Italia sono molte le scuole che hanno investito per riconvertire o riqualificare gli spazi, investendo importi anche considerevoli (per esempio, quelli provenienti dal fondo dell’autonomia L. 440, utilizzati per il Programma di Promozione e Sviluppo delle Biblioteche scolastiche – PSBS, rif. CC.MM. 228/1999 e 229/2000).
Tali investimenti, per essere durevoli, devono essere attentamente pianificati non solo per quanto riguarda la fase del ricupero o della costruzione della sede ma soprattutto in un’ottica di gestione “a regime”. Il dimensionamento della sede deve tener conto dell’utenza potenziale a cui ci si rivolge ma anche delle risorse di personale di cui si dispone: gli orari di apertura devono essere adeguati e rispettosi della necessità di offrire un servizio qualificato, dove il personale ha tempo, modo e strumenti per assistere l’utenza. Serve un rifinanziamento complessivo del sistema bibliotecario scolastico, sul modello di quanto avviene in Francia, Portogallo, Croazia, Svezia, Finlandia ecc.
Per molti indicatori, i livelli tendenziali di spesa dovrebbero essere espressi per capita: ad esempio, la spesa per la costituzione di una raccolta dovrebbe consentire di comprare 6 titoli per studente, mentre l’aggiornamento annuo delle raccolte dovrebbe consentire almeno l’acquisto di un nuovo titolo per studente (come suggerisce l’IFLA – International Federation of Library Association per le biblioteche scolastiche).

Roma, 5 luglio 2013

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