giovedì 30 maggio 2013

Succede anche questo....

Artistico, la preside «sbianchetta» l'atto e licenza il prof



«Sbianchetta» la frase che avrebbe permesso ad un professore disabile di trovare una nuova collocazione nel mondo della scuola (Utilizzazione in altri compiti, ndr). E poi lo licenzia. (Lo dispensa?, ndr).
È il dramma vissuto da Raffaele Arringoli, 62 anni, ex docente del liceo artistico di Ripetta messo alla porta nel 2005 dalla preside Maria Letizia Terrinoni, ieri condannata al risarcimento dei danni in sede civile dopo che la Corte d'Appello ha dichiarato prescritto il reato di falso ideologico per la cancellazione di una frase su un documento.
In primo grado la preside, oggi responsabile del Tasso, era stata assolta. «Siamo soddisfatti», sottolinea Antonello Madeo, legale del docente.
La vicenda di Arringoli, affetto da gravi problemi all'udito, ha inizio nella primavera del 2005 quando si rende conto delle sopravvenute difficoltà a svolgere il ruolo di insegnate di pittura. Non sente quasi più e questo gli impedisce di creare un rapporto completo con gli studenti. Cosciente del limite, presenta domanda di nuovo collocamento (utilizzazione, ndr) alla preside dell'artistico. Nella richiesta, chiede di essere adibito alla mansione di assistente. La preside lo rassicura ma, quando inoltra l'istanza, cancella la parte del testo in cui il prof sollecita una nuova assegnazione.
Il fatto obbliga la Commissione medica a pronunciarsi solo sull'idoneità all'insegnamento. E, come è ovvio, Arringoli viene ritenuto inabile (inidoneo permanente assoluto, ndr). La preside poco tempo dopo si fa forza di questa decisione e lo
licenzia (dispensa?). Un dramma, per lui. Che, ormai del tutto inabile, pochi mesi fa ha anche tentato di suicidarsi.

(Giulio De Santis - Corriere della sera)

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