venerdì 26 aprile 2013

CONVEGNO BARI AIB - AIE - CONBS

Una, cento, mille biblioteche nelle scuole

Intervento del CONBS



Il Conbs è lieto di aver contribuito a questo Convegno che si tiene pochi mesi dopo il decennale della sua fondazione. Ricordiamo infatti che il Conbs dal novembre 2002 si occupa delle biblioteche scolastiche e dei relativi bibliotecari, apportando non solo informazione e coesione, ma anche consulenza on line, qualificata e gratuita.

I bibliotecari scolastici sono in gran parte docenti utilizzati in compiti diversi dall’insegnamento a causa di problemi di salute.
In questi anni abbiamo promosso molteplici iniziative per far conoscere il lavoro che si svolge “dentro” le biblioteche scolastiche e l’importanza strategica di questi presìdi per la promozione della lettura e l’educazione alla ricerca. Fra tante iniziative anche un libro bianco che per la prima volta, al di là delle mere statistiche numeriche, ha portato alla luce le tante e articolate attività che contribuiscono alla formazione di bambini, ragazzi e giovani adulti.

Ma il Conbs ha anche e soprattutto seguito con attenzione partecipe e protagonista i sofferti colpi di scena di tipo occupazionale che riguardano la figura del bibliotecario scolastico, cioè le misure imposte senza discernimento dai Governi degli ultimi 10 anni, tendenti ad eliminare l’istituto dell’utilizzazione in altri compiti.
Infatti è esattamente dalla Finanziaria 2003 che i docenti utilizzati in altri compiti sono stati messi in mobilità esterna e minacciati di licenziamento. L’emergenza, che sembrava rientrata con la sospensiva del 2008, è tornata attuale nel 2011 col passaggio volontario in segreteria. Infine, con la Spending Review dell’estate 2012, è stato astrattamente decretato il transito nel ruolo amministrativo o tecnico. Questo transito non è ancora stato attuato ma se lo sarà, produrrà gravi ricadute sulle condizioni personali, sulla didattica e sull’organizzazione degli uffici “riceventi”.
Il Conbs, al contrario, ha sempre sostenuto che i docenti utilizzati in altri compiti sono una risorsa per la didattica, soprattutto in un periodo in cui si riducono gli organici e i docenti curriculari hanno sempre meno tempo da dedicare all’educazione alla lettura autonoma e alla ricerca e valutazione delle fonti. Oltretutto le ore che i docenti curriculari avevano a disposizione da poter dedicare alla gestione delle b.s. si erano azzerate da alcuni anni.
Più volte il Conbs ha avanzato presso il Ministero e i Sindacati progetti per una revisione dell’istituto dell’utilizzazione in altri compiti e per un pieno riconoscimento giuridico del bibliotecario scolastico. Proposta, quest’ultima, fatta propria da vari disegni di legge e sempre disattesa.

Un’ultima articolata ipotesi-indicazione è stata prospettata dal Conbs pochi mesi fa (nel dicembre 2012): essa parte dalla considerazione che nella biblio-mediateca oltre alla promozione della lettura spesso si fa anche sostegno alla multiculturalità, supporto a situazioni di svantaggio nelle emergenze educative, alfabetizzazione multimediale, e a volte apertura al quartiere. Perciò individua nelle funzioni del bibliotecario scolastico il naturale sbocco per le utilizzazioni, presenti e future, dei docenti che vengono dichiarati inidonei al lavoro di classe.
Evidenziamo anche in questa occasione che il termine bibliotecario non è mai da solo perché, pur riconoscendoci noi in molte mansioni delle biblioteche pubbliche, facciamo tesoro degli anni passati in cattedra e degli studi connessi.

Naturalmente per sfruttare le tante opportunità che la biblioteca scolastica offre, andrebbero disciplinate ancor più che adesso le modalità della cosiddetta utilizzazione: da parte delle scuole, che dovrebbero impegnarsi nel rispettare standard bibliotecari minimi; da parte dei Provveditorati che devono rendere trasparente, e facilitarlo, l’incontro tra inidonei aspiranti all’utilizzazione da una parte e scuole richiedenti dall’altra.
Chiediamo quindi con convinzione un inserimento lavorativo inattaccabile nel corso degli anni e con garanzie più standardizzate all’interno delle tante e varie strutture scolastiche. D’altra parte il neo-bibliotecario deve essere accompagnato ad una formazione iniziale meno volontaristica, che lo inserisca con competenza nella nuova realtà lavorativa.
Tale realtà potrebbe essere costituita sia da scuole sufficientemente dimensionate che da reti bibliotecarie oppure, nei piccoli centri, da aggregati “di prossimità” con servizi di lettura territoriali.
In questo modo il Conbs prosegue nel voler salvaguardare i docenti -ma non solo- che per i motivi di salute più diversi non possono più stare in cattedra, efficientemente ed in sicurezza.
Per questi casi il legislatore aveva pensato a clausole di salvaguardia con i Decreti delegati del 1974, che ora si tenta di smantellare senza mediazioni e senza uno studio sociale della situazione.
I docenti colpiti da stress lavorativo e i docenti anziani che vedono allontanarsi sempre più l’età pensionabile devono essere tutelati, al pari –sull’altro versante- dei bambini e giovani che a scuola hanno diritto ad insegnanti in piena vitalità, creatività e salute. Questi docenti hanno una vasta professionalità da riconvertire elasticamente, che rappresenta un riconosciuto valore aggiunto per la Scuola. Inoltre bisogna pensare alle biblioteche scolastiche che rischiano di rimanere inesorabilmente chiuse.

Al contrario stiamo assistendo, specialmente in quest’ultimo periodo, ad uno sbrigativo, pesante tentativo di dequalificazione dei docenti utilizzati da tempo nelle biblioteche. Dallo scorso settembre molti Dirigenti ci trattano come personale amministrativo, interrompendo i progetti avviati. In certi casi alcuni di noi sono stati spostati d’autorità nelle segreterie.

A livello ministeriale, nonostante le tante proteste e gli appelli, il Ministro Profumo, benché sia stato eletto un Parlamento portatore di nuove istanze, ha firmato il decreto attuativo per il nostro declassamento, con inevitabile azzeramento del curriculum e destinazione segreteria. Se questa “bozza” venisse controfirmata dagli altri due ministeri collegati - dell’Economia e della Funzione pubblica- stimiamo che circa 2.000 biblioteche scolastiche rimarrebbero senza docenti addetti.

Perciò lanciamo anche da questa sede un appello alle forze politiche, sindacali, sociali perché recepiscano i pochi spunti che forniamo e riflettano se sia il caso di dissipare l’esperienza delle biblioteche scolastiche e gli ingenti investimenti fatti dai Governi negli ultimi 20 anni in formazione e per l’acquisto di materiale librario e costose infrastrutture.
Chiediamo di moltiplicare in tutte le sedi l’eco delle richieste a favore della b.s. che da più parti vengono avanzate.

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