mercoledì 13 marzo 2013

Sit-in al MIUR

Ieri, al Ministero, l'incontro tra sindacati e Ministero sulla sorte dei docenti idonei ad altre mansioni e del personale ATA, sotto una grandine scrociante un sit-in di protesta




Il Ministero ha dato notizia dell'informativa sul DM sugli indonei mentre una rappresentanza di docenti inodinei ed ATA manifestavano per chiedere ai sindacati rappresentativi di non firmare il decreto per il passaggio nei ruoli AT
"Gli ATA hanno diritto alla stabilizzazione e noi ididonei abbiamo diritto a stare dove stiamo",  hanno affermato gli intervistati alla nostra Fulvia Subania che ha seguito il sit-in con la sua telecamera.
Le preoccupazioni degli ATA e dei docenti inidonei nel video servizio


Comunicato stampa COBAS


 I docenti inidonei ( malati e impossibilitati a rimanere in classe) , i precari amministrativi e tecnici e gli  ITP delle classi di concorso C999 - C555, alla luce dell'incontro MIUR/sindacati del 5 marzo scorso , si sono riuniti a Roma il 6 marzo per analizzare la nuova bozza di Decreto interministeriale presentata dietro  pressione delle organizzazioni sindacali presenti al tavolo della contrattazione.

Il giudizio espresso sul testo è stato fortemente critico, sia per i contenuti della nuova bozza di decreto interministeriale sia per la posizione assunta dalle OOSS.
In particolare queste ultime si stanno dimostrando i veri avversari politici di inidonei, precari amministrativi e tecnici e ITP, visto che la nuova bozza è stata voluta proprio dalle organizzazioni sindacali, che non solo sono state le sponsor del nuovo decreto ( che ancora una volta non rispetta la volontà dei lavoratori/trici) , ma addirittura lo giudicano positivamente, nonostante stabilisca in via definitiva la deportazione degli ‘ idonei ad altri compiti’ sui ruoli ATA, il licenziamento dei precari e lo spostamento della maggior parte degli ITP sui posti dei collaboratori scolastici ( ex bidelli).
Il nuovo decreto non cambia nulla rispetto al precedente e il ripristino dell’istituto della dispensa, che i docenti ‘utilizzati in altri compiti’ hanno sempre ritenuto ancora vigente ed illegittimamente sospeso dal Tesoro, non risolverà il problema della massa dei docenti che non potranno utilizzarla, visto che andare in pensione con 15 anni di servizio comporterebbe la quasi totale indigenza per personale malato e sottoposto a cure continue e costose.
I politici raggiunti telefonicamente hanno tentato di rassicurare gli interessati, ma non li hanno convinti, visto che nessuna posizione critica è stata ufficialmente assunta rispetto al testo e alla manovra conseguente. A parere dei partecipanti all’assemblea, infatti, quanto sta accadendo in queste ultime due settimane, con l’approvazione di decreti e testi normativi da parte del MIUR, sembra essere funzionale agli stessi schieramenti politici che, permettendo con il proprio connivente silenzio di portare a termine l'agenda Monti, cercano di scaricare le responsabilità degli ulteriori tagli sul governo ancora in carica.
In questa situazione è apparsa evidente l'urgenza di riprendere la mobilitazione e si è pertanto dichiarato nuovamente lo stato di agitazione secondo  il seguente calendario :
- martedì il 12 marzo, convegno CESP e sit-in al MIUR con richiesta di incontro;
- dal 18 marzo indizione di riunioni,  assemblee e presìdi sui territori con incontri con le forze politiche alle quali presentare il documento "La Scuola che non c'è : Inidonei/precari/soprannumerari", elaborato dopo l’ultimo Convegno CESP del 9 febbraio, per chiedere conto a partiti e sindacati del loro operato;
-  a Roma presidio al Parlamento durante l'insediamento del nuovo governo.

I docenti ‘ idonei ad altri compiti’, i precari tecnico/amministrativi e gli insegnanti ITP ex Enti locali, non hanno intenzione di rimanere in silenzio e denunciano con durezza e determinazione l’ennesimo ‘ipocrita’ atteggiamento delle forze politico/sindacali che non entrano nel merito dell’ iniqua manovra Monti che apparentemente criticano ma rispetto alla quale non muovono i passi necessari per smantellarla.
La risposta di netta opposizione al nuovo decreto sta avendo sui singoli territori una importante adesione e le realtà di movimento oltre quella romana, in particolare Avezzano, Catania, Napoli, Ragusa, Sassari hanno già comunicato che il 12 saranno presenti al Convegno e al sit-in con proprie delegazioni.

Per i Cobas
Anna Grazia Stammati

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