La legge 135/2012 (Spending review) contiene un
provvedimento (art.14 c.13) che
trasforma in personale tecnico e amministrativo i docenti inidonei all'insegnamento per gravi
motivi di salute e utilizzati in
altri compiti; è pronta una bozza per il decreto attuativo e sappiamo che sono
intercorsi allo scopo contatti ed incontri fra i tre ministeri coinvolti.
La dequalificazione non è da poco
-dall’ex 6°-7° livello al 4° (e risulta
un autentico e perfetto AZZERAMENTO delle competenze, a differenza
dell’ipotetico demansionamento degli I.T.P.)- oltre
a costituire un accanimento su una categoria debole che, a rigore, è tutelata
dalle leggi.
Ciò ha suscitato dubbi riguardo alla applicabilità, tanto
che molti giuristi la ritengono incostituzionale e passibile di essere impugnata
davanti al Giudice.
Invece noi siamo convinti che l’utilizzazione, se ben
organizzata, costituisce una risorsa per conoscenza, impegno individuale,
principi di civiltà, in particolar modo considerando le problematiche del
“sistema scuola” in divenire.
Infatti, oltre alle malattie professionali tradizionali
degli insegnanti, (apparato fono-uditivo, vista, cause di servizio) sono
visibilmente in crescendo situazioni di disagio psichico – burnout. Tali
patologie, proprie di tutte le helping
professions, predispongono col tempo anche a malattie
oncologiche.
Pertanto non è verosimile che l’inidoneità e la
conseguente "Utilizzazione in altri compiti" vengano negate “per legge” a
seguito di draconiani risparmi di spesa.
Negli ultimi 15 anni sono stati realizzati dal Ministero
vari piani di promozione delle
biblioteche scolastiche e di formazione dei docenti addetti, la maggioranza
dei quali –docenti inidonei all’insegnamento- si è specializzata nell’educazione
alla lettura e alla ricerca in tutti i livelli scolastici.
Tale politica è tuttora considerata un investimento nelle
nazioni più avanzate.
Riteniamo che la Scuola non debba privarsi di quelle figure che
finora hanno fornito supporto ai progetti dell'offerta formativa e mantengono
funzionanti e vitali le biblioteche scolastiche, ora più che nel passato, vista
la riduzione di insegnanti curriculari, la scomparsa delle ore di
cattedra disponibili e la mancanza di fondi per il pagamento delle
ore eccedenti.
I docenti inidonei pertanto rimangono l’ultimo
arricchimento extracurricolare nella complessa articolazione scolastica.
D’altro canto siamo consapevoli che la attuale nostra
FRAMMENTAZIONE (normativa e logistica) favorisce di fatto una "utilizzazione"
poco valutabile secondo standard di efficienza
e ciò può lasciar spazio ad elementi di "assistenzialismo" e può indurre un
sensibile calo delle prestazioni.
Tenendo conto di ciò, il Conbs - Coordinamento
Nazionale Bibliotecari Scolastici - propone un riassetto dell’istituto della
"Utilizzazione in altri compiti" che da quasi 40 anni vede validamente
impiegati i docenti inidonei all’insegnamento, oggi individuati come “spreco”.
Contestualmente tentiamo –con le proposte allegate- di individuare altre pratiche aree di risparmio per permettere ai
docenti inidonei di essere utilizzati in maniera assai più valida e su nuove
basi.
Si tratta di “ridefinire” la condizione professionale del docente
malato, in una cornice che preverrà con attenzione ogni tentazione di
"parcheggio" e consentirà un reimpiego che metta a frutto il patrimonio
professionale acquisito, senza azzerarlo, anzi dia modo di incrementarlo e
rinnovarlo rispettando comunque la richiesta di risparmio
imposta.
Oltretutto le proposte governative di passaggio in altri
ruoli e/o amministrazioni costituiscono scommesse azzardate ove si tenga conto
dell’età media troppo avanzata,
della salute poco affidabile e dell’innalzamento dell’età
pensionabile.
Al contrario la nostra proposta consente l’attuazione dei
vari progetti di lettura studiati per colmare le carenze registrate ai vari
livelli di scolarizzazione, il connesso ampliamento dell’offerta formativa delle
scuole, l’eventuale apertura al territorio –come richiesto dal Governo e
dall’Europa- e risulterebbe un investimento evidente sia al legislatore che al
contribuente.
Il percorso
formativo e mansionale uniforme diverrebbe obbligatorio, al fine di creare
uno status professionale più riconoscibile e garantito in previsione di riforme
future.
Attraverso tale scelta :
- si rende meno traumatico il frequente e fisiologico turn
over del personale dovuto all’età media elevata degli inidonei attuali
e futuri;
- si rendono raffrontabili gli impieghi dei docenti
inidonei nelle diverse scuole;
- si consente e garantisce un immediato reimpiego ed una
adattabilità del precedente bagaglio conoscitivo e dei connessi titoli
culturali, salvaguardando così una prosecuzione di carriera non mortificante,
anzi arricchente per
tutti.
- si rende possibile un’eventuale iniziativa del singolo
tendente a mobilità esterna verso servizi bibliotecari pubblici.
Questo non esclude che si debbano tutelare e preservare le situazioni in essere,
mediante norme transitorie, salvo volontari trasferimenti.
PROPOSTA DI
NUOVE NORME E PROCEDURE
PER
L'UTILIZZAZIONE
DEI DOCENTI
INIDONEI ALL'INSEGNAMENTO
1. Modalità di Utilizzazione presente
e futura
L'inserimento positivamente sperimentato,
più "riconoscibile" professionalmente e più richiesto, si è consolidato nella biblioteca scolastica [da ora:
b.s.; n.d.r.] e/o mediateca, elementi decisivi per:
gestione ordinata della b.s., promozione
della lettura, sostegno alla multiculturalità, supporto a situazioni di svantaggio nelle
situazioni di “diversità” o emergenza
educativa, alfabetizzazione multimediale. E’ una situazione “strutturalmente
protetta” per chi debba abbandonare il rapporto frontale a causa della
salute.
Traendo spunto dalle normative internazionali IFLA, in
passato sono state stanziate ingenti somme per formazione specialistica e per
strumentazione e patrimonio documentale, pertanto l’Utilizzazione in
biblioteca/mediateca costituisce un recupero di investimento.
Pure le non rare esperienze di
“apertura” al quartiere, in orario extrascolastico, potrebbero sostenere la
Utilizzazione, in sinergia con finanziamenti dall’Ente Locale e/o europei (già in
sperimentazione nelle Regioni del sud). L’apertura al pubblico va
incentivata mediante accordi che consentano il prestito librario agli iscritti
al sistema territoriale, che provvederà a curare il rispetto delle regole
(restituzioni in ritardo, cancellazione o multa ai contravventori). Anche la
cessione di materiale librario in eccesso (doppioni) e/o di servizi andrebbe perseguita, ove si
supporti il locale servizio di pubblica
lettura.
In vari casi le b.s. sono strettamente
collegate ai laboratori informatici,
raccordando didattica e tecnologia. Lo spazio
biblioteca va perciò ridefinito in mediateca -al di là della
strumentazione effettiva- per il
risultato educativo conseguente che si caratterizza col facilitare l'uso critico
e consapevole del mezzo.
2
UTILIZZAZIONE IN ALTRI COMPITI
Premesso che per i docenti inidonei
già utilizzati negli UST e USR si
debba trovare in tempi brevi la giusta collocazione nel loro attuale posto di
lavoro, con conseguente riconoscimento del livello di inquadramento e della
esperienza pregressa, per i restanti docenti già utilizzati nelle scuole e per i
futuri inidonei appare scelta logica e
pagante l’individuare una dotazione “organica” di docenti bibliotecari
con mansioni standard (non il ruolo
ma almeno uniformità di mansioni e chiara interscambiabilità tra individuo e individuo, scuola e
scuola).
3. TRATTAMENTO
STIPENDIALE / RISPARMI DI SPESA
3.1 Fermamente
intenzionato a conservare del docente anche le prerogative stipendiali, il
personale interessato rimane comunque “aperto” a futuri cambiamenti che coinvolgessero l'intera categoria
insegnante.
3.2 Potrebbe concepirsi
una minor remunerazione per le varie situazioni “non-frontali”, provvisorie o
definitive rispetto al personale che
sostiene il rapporto col gruppo classe. Tale differenziale potrebbe concepirsi
relativamente ad una piccola percentuale
della voce “retribuzione professionale docenti”.
3.3 Rimane
garantito che quanti transiteranno nei ruoli Ata conserveranno integro
l’ammontare dell'ultimo stipendio percepito prima del passaggio, come da
Codice civile.
4. COMPITI
DELL' UST
4.1
Ogni UST procede alla compilazione di un elenco delle scuole disponibili
nell'Ambito Territoriale. La prima
compilazione avviene entro 8 mesi dalla legiferazione attuativa. Successive compilazioni seguono allo scadere di ogni triennio, in tempo
utile per l’anno scolastico. Le scuole
avranno dichiarato contestualmente di possedere le condizioni
per l’Utilizzazione dei docenti inidonei (soddisfano i parametri minimi richiesti per una b.s.).
I medesimi uffici compileranno inoltre due
distinti elenchi alfabetici
degli utilizzati: uno per le inidoneità provvisorie, uno
per le permanenti. I tre elenchi saranno costantemente on line.
4.2
Le nuove necessità di Utilizzazione, verificatesi nei periodi intermedi,
sia per gli inidonei temporanei che per i permanenti, verranno comunque aggiornate
senza soluzione di continuità ed i docenti utilizzati immediatamente dalle
scuole prescelte che rilascino il benestare.
4.3
Gli UST, alla scadenza annuale, procederanno ad
integrare i tre elenchi mediante aggiunte in coda.
4.4
Non si ritiene necessaria la redazione di “graduatorie” a punteggio per i
dipendenti in quanto i nuovi casi si aggiungono in
continuo durante l’anno, quindi ogni dipendente sceglierà tra quanto disponibile
al momento e previo "gradimento" della scuola ricevente.
Solo in caso di
contemporaneità si procede a differenziare due o più concorrenti sulla base dei
principi esposti più sotto.
4.5 Gli aspiranti Utilizzati
potranno depositare un curriculum che evidenzi una formazione utile alla b.s.: elementi di
biblioteconomia e cosiddette “information and communication technologies” (ICT).
4.6 Per l'aggiornamento degli elenchi
e per facilitare l'inserimento del docente utilizzando, l’UST si avvale della collaborazione continuativa di un docente
inidoneo competente sulla normativa relativa a "inidoneità ed
utilizzazioni". Tale docente si occuperà anche del raccordo fra le varie b.s.
4.7
In caso di contemporanee richieste di Utilizzazione su medesima scuola,
causa nuova Utilizzazione, si opera una valutazione, visibile ai concorrenti,
che consideri nell’ordine:
- percentuale di invalidità e/o handicap (risultanti da referto della CMV)
- titoli di studio e perfezionamento confrontati per durata del corso e per attinenza alle mansioni
- anzianità di servizio, seguita dall’anzianità anagrafica
- percentuale di invalidità e/o handicap (risultanti da referto della CMV)
- titoli di studio e perfezionamento confrontati per durata del corso e per attinenza alle mansioni
- anzianità di servizio, seguita dall’anzianità anagrafica
La valutazione, espletata prevalentemente
on line, viene affidata a tre persone : un funzionario UST competente di
inidoneità; il docente inidoneo “esperto”; un docente delegato dalla scuola
ricevente.
Le richieste di trasferimento vanno invece
accodate alle nuove utilizzazioni.
4.8 Gli aspiranti utilizzati che risultassero in eccedenza rispetto al numero di scuole
disponibili, vengono utilizzati scegliendo tra scuole indicate dall'UST che,
prive dei parametri richiesti, risultano più prossime all'obbiettivo e si
impegnano a raggiungerlo. Scaduto il triennio, l’utilizzato dovrà trasferirsi in
una delle scuole che rispettano i parametri (o in carenza dovrà cambiare scuola
con scansione triennale tra quelle scuole aspiranti ad inclusione, nello
“spirito” di migliorarne l’offerta e diminuirne lo svantaggio).
4.9 Ricevuto il verbale di inidoneità
all’insegnamento l’UST entro 30 giorni convoca il docente per la firma del
contratto di utilizzazione, lo informa degli obblighi come al successivo punto 6
e comunica le modalità di formazione.
5. COMPITI DELLE SCUOLE
5.1 Le scuole con
popolazione scolastica non inferiore a 800 [1] unità ed interessate alle Utilizzazioni comunicano all'UST la vacanza del posto e
dichiarano di possedere le risorse necessarie, quantificandole tramite modulo ministeriale,
predisposto e scaricabile nel sito UST.
Tali dichiarazioni andranno onorate per
l'intero triennio di validità
dell'elenco.
5.2
Al successivo triennio ogni scuola che non abbia avuto nel frattempo la
dotazione di un Utilizzato potrà non rinnovare l’iscrizione all’elenco
territoriale. Se invece sia già dotata del personale dovrà garantirne l’incarico anche per il
successivo periodo, o sarà considerata inadempiente [sanzioni
citate di seguito].
5.3
Per sopravvenuta o originaria dichiarazione mendace (senza
dimostrati titoli), decisiva per l’iscrizione, o per mancata
osservanza, in itinere, delle regole, la scuola sarà esclusa nelle tre
candidature successive (due se cambia il dirigente) dagli elenchi in oggetto.
5.4 Le biblioteche dovranno soddisfare
standard di base documentati
all’atto della domanda:
- n.1 computer-operatore corredato da programma di gestione
del catalogo, collegato ad
Internet, non obsoleto oltre 5 anni, munito di stampante; n.1
computer-utente;
- patrimonio documentario di almeno 3000
unità di volumi a stampa correnti per le scuole primarie, 4000 per
le scuole secondarie di 1° grado e istituti comprensivi e 5500 per scuole
superiori (oppure, in caso di presenza di “fondo storico”, 5500 meno il 25%
della consistenza numerica del fondo storico);
- finanziamento annuale di almeno 450 euro per soli
acquisti “librari”, confermato nei POF delle scuole servite dalla b.s. (le
scuole aperte al pubblico si avvalgono anche di forniture equivalenti, dal
sistema territoriale con cui collaborano);
- presenza del bibliotecario scolastico
[da ora: B.S. ; n.d.r.]
nell’organismo di gestione
della b.s. , con diritto di voto
e funzione aggiuntiva di “segretario”;
- collaborazione sussidiaria di
docenti curriculari o anche volontari (interni o esterni all’istituto) o coinvolgimento formativo-collaborativo di
studenti, con previsti crediti formativi; la collaborazione sarà di almeno
6 ore settimanali negli istituti oltre 1000 studenti, più identico
incremento orario per ogni incremento di 200 unità di popolazione
scolastica [1] (obbligatoria la puntuale registrazione
quotidiana delle presenze dei collaboratori).
5.6
Assistenza tecnica: va garantita continuativamente per un
efficiente funzionamento di tutti i servizi.
5.7
Ambienti: nel caso la biblio-mediateca sia ospitata in un unico locale, questo può essere usato
per attività collaterali solo se ad essa connesse e non oltre il 20 %
dell'orario lavorativo del bibliotecario.
5.8
Mansioni: deroga alle ordinarie mansioni potrà essere data con
nota dell’UST per particolari
incombenze, impiegando il docente in altri compiti di sussidio alla didattica –non connessi alla b.s. - non oltre
il 20 % dell’orario complessivo annuale.
5.9
Il bibliotecario scolastico è convocato per iscritto, quale "esperto",
almeno alle sedute del collegio docenti in cui si presenta
ed approva il POF
per
fornire a richiesta chiarimenti su attività e servizi e, se necessario,
supportare e formalizzare l’annuale "progetto biblioteca" integrato nel POF.
Nota [1] : Si
sommano anche plessi diversi, distanziati non oltre 1000 metri, se fruitori
della stessa struttura. Al calcolo della popolazione contribuiscono anche
altre scuole che condividano pienamente lo stesso servizio
bibliotecario, sia causa “accorpamenti”, sia grazie a “reti” di prossimità, tra
b.s.: riconosciute e assistite dal servizio bibliotecario territoriale e con
cataloghi condivisi in rete.
Fanno eccezione gli istituti
comprensivi dei comuni montani e piccole isole ove si osservi una apertura al pubblico in orario
extrascolastico di almeno 18 ore settimanali.
6. Iter formativo
Per i 30 giorni successivi alla firma
del contratto il docente utilizzato, si dedica alla formazione (anche on line)
opportunamente individuata secondo l’offerta vigente, prima di prendere
effettivo servizio. Tale formazione
deve essere certificata mediante attestato finale di frequenza. Può anche essere
acquisita certificando il tirocinio (con pieno orario settimanale, registrato,
equivalente all’impiego), presso una b.s. già avviata qualora il B.S. sia
disponibile come tutor ed operi da almeno 5
anni.
Negli anni successivi sottostà a tassativo
obbligo di formazione per le contrattuali ore annue (30 al momento) nei primi
3 anni. In seguito la sospensione
dell'aggiornamento è consentita non più di un anno per volta nel primo
decennio. Andranno protocollate copie
degli attestati di
frequenza.
7. TUTELE e
PRECEDENZE
7.1 Particolare
attenzione, riguardo all’attribuzione di sede si presta per:
- invalidità superiore ai 2/3;
- handicap documentati ai sensi della L. 104/92;
- età uguale o superiore a 60 anni.
7.2
Per i casi in cui il docente sia soggetto alla legge 104/92 in situazione di gravità e/o ad invalidità del 70%, potrà optare per la
utilizzazione con le mansioni di supporto alla didattica, in particolari progetti stabiliti e
coordinati dal ministero, presso una o più delle scuole disponibili.
7.3
Andranno pertanto concordate, in sede di contrattazione nazionale,
deroghe e facilitazioni logistiche correlate ai punti di cui sopra.
8 DISPENSA, SANATORIE, CONTENZIOSI, NORME
TRANSITORIE
8.1
Non andrebbe tralasciata la possibilità, per i nuovi inidonei e per
quelli già in utilizzazione che lo preferissero, un “accompagnamento” verso i
ruoli di AA -assistente amministrativo- o AT
-assistente tecnico- che consenta, al termine di un anno di prova, la
possibilità di una volontaria mobilità verso ruoli
amministrativi.
8.2
I docenti inidonei, che per almeno 5 anni siano stati proficuamente
utilizzati in Progetti didattici diversi dalla Biblioteca/mediateca, possono
continuare a fornire collaborazione per il 33% del tempo alle attività di
Progetto e per il restante 67% alla gestione della Biblio-mediateca.
8.3 Si evidenzia la necessità che, soprattutto in prima applicazione, si riconosca il diritto, per chi abbia maturato 15 anni di servizio, di accedere alla dispensa anche in presenza di referto di inidoneità permanente relativa (all'insegnamento). Si evidenzia la assoluta necessità di suddetta norma, soprattutto per invalidi ed anziani, legiferando opportunamente.
8.4
In prima applicazione i docenti già utilizzati permanentemente (alla data
di emanazione delle norme) conservano la
sede d’impiego per la scansione triennale a venire (salvo trasferimento
volontario).
RISPARMIO
COME E DOVE
LO PENSIAMO NOI
La nostra Proposta comporta
già un risparmio perché va ad eliminare le “sacche” di emarginazione e sottoutilizzazione
del personale inidoneo; ma in più riteniamo che altri risparmi si
realizzeranno sulle
- ESTERNALIZZAZIONI: consideriamo infatti le
economie realizzabili sulle cooperative cui verrebbe altrimenti affidata una
parte del lavoro
- DOCENTI
CURRICOLARI: per tenere aperte le b.s. (fra l’altro solo per 1-2 ore al giorno e non
tutti i giorni) dovrebbero essere remunerati col fondo incentivante
Inoltre gli inidonei che già lavorano negli
UST sono riciclabili senza spesa, avendo già essi la professionalità
richiesta: anziché Ata nella scuola
sarebbero amministrativi nei "provveditorati" [con costo simile e senza
sconvolgere le mansioni].
Non dimentichiamo inoltre il contributo già dato dalla
“categoria”, tramite la mobilità interna già realizzata da 600
docenti inidonei.
Consideriamo inoltre che mobilità future si potrebbero
consentire, con ulteriore sfoltimento di organico, mediante un sistema di
passaggio volontario nel ruolo ATA a scansione annuale.
La dispensa
(cioè
prepensionamento con i contributi
maturati) su richiesta
degli interessati, per i più anziani e malati potrebbe rivelarsi in "pareggio di
spesa" perché in tali casi le assenze sono molte e la produttività limitata (va
considerato che sempre più la pensione risulta inferiore dello
stipendio).
A questo si possono aggiungere:
I. Economie sul “sistema scuola” cioè:
I.a Una piccola
quota delle risorse riservate alle Funzioni strumentali (visto che la b.s. opera spesso in supporto e
SEMPRE nello spirito dei vari progetti)
I.b
Cancellazione dei progetti nazionali non indispensabili. Ad esempio sul
progetto riguardante le biblioteche scolastiche del precedente Governo (il Progetto
"Una rete di
biblioteche scolastiche per le competenze chiave del XXI secolo",
proposto dalla Direzione Generale degli Ordinamenti scolastici e per l'Autonomia
scolastica nell'a.s. 2009/2010) tuttora “operante”, nutriamo forti
riserve: si è dimostrato privo di costrutto, ha richiesto un
impiegato/coordinatore per regione e la gestione di un sito: http://www.bibliorete21.it/
I.c
Facili da recuperarsi sono tutte le somme indebitamente stanziate senza
osservare procedure legittime e
legali, come le spese per le 19 "Pillole del sapere", grazie anche alle indagini
in corso, amministrative e della magistratura.
I.d Verifica
dell'assegnazione dei Fondi per la Ricerca (secondo quanto contesta la
Cgil)
I.e Controlli e
risparmi mirati sulle scuole italiane all'estero. Alcuni tagli erano previsti
nella s.r. ma poi sono stati bloccati, nonostante stipendi ed emolumenti vari risultino faraonici,
senza considerare le regalie previdenziali.
I.f Si potrebbero
verificare le proprietà cedute durante il fascismo ad alcune istituzioni
educative e Convitti Nazionali (vedasi il caso ora chiuso di Villa Lucidi sede
dal Centro Elaborazione Dati) e le motivazioni alla base di tali cessioni e servizi sociali
connessi.
I.g Si potrebbero
stabilire norme rigide e restrittive su spese per stampa, stoccaggio e
diffusione di materiali cartacei (presentazione di progetti, opuscoli, pubblicità
“mascherate”); andrebbe promossa altresì la pubblicazione on line
obbligatoria e la conversione in e-book.
I.h
Controlli e raffronti delle utenze per: luce, telefono, connessioni
internet
A.
Utenze e
manutenzione
E' stato
ampiamente verificato, negli anni, un consumo incontrollato attinente le utenze
con bolletta: condotte insensibili, da
parte degli operatori scolastici poco "coinvolti", producono sprechi
notevoli. Ad esempio, l’illuminazione
ininterrotta e integrale di TUTTI i locali.
Anche nelle giornate di non-lezione. La soluzione radicale sarebbe
spostare i bilanci per le utenze dall’ente locale direttamente alle
scuole.
B.
Risparmio energetico e
sostenibilità
E' possibile prevedere una voce inserita fra i compiti
di una delle "figure strumentali" e del POF di ogni istituto, che tratti: risparmio energetico, sostenibilità, nuovi stili di vita, in ambito educativo e
nell’ organizzazione stessa delle scuole. [E' già
sperimentato in molte scuole il progetto "I guardiani della luce"].
Anche il bibliotecario
andrebbe coinvolto con precisi programmi di
ricerca.
I.i
Ri-assegnazione al personale in servizio nelle scuole di incombenze
attualmente esternalizzate.
I.l
Cogestione/scambio dei beni “eccedenti”:
attrezzature usate limitatamente
per Progetti “a termine” e poi
inutilizzate (attrezzi
ginnici, computer, plastificatrici,
lavagne multimediali, taglierine,
scanner, lampade, proiettori, materiali specifici secondo gli indirizzi di
studio, quali metalli, tessuti ecc.) potrebbero essere inserite in
una “banca delle eccedenze” e rimesse in circolo fra le scuole mediante una rete
di scambio predisposta dal ministero e gestita per livelli
territoriali.
II. Risorse per le
Biblioteche
II.a Scambialibro dei moltissimi libri
ricevuti in regalo ma inadatti alla fascia di età oppure in numero di copie eccessivo. Si può pensare una “banca dello scambio” tra
biblioteche scolastiche eventualmente esteso alle pubbliche. In sostanza un
piano nazionale che sostituisca i progetti bibliotecari “vuoti” e sostenga una
“banca” dello scambio del libro.
II.b
Donazioni: favorire a livello
ministeriale gli “atti di liberalità” (donazioni) sul genere della iniziativa
ben avviata dalla editrice Sinnos: “I libri spediamoli a scuola”
II.c Estendere
alle b.s. lo strumento del 5x mille
© CONBS - Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici
Non puoi usare questo scritto per fini commerciali.
Non puoi alterare o trasformare questo scritto, ne' usarlo per crearne un altro.
Devi attribuire la paternità di questo scritto ( CONBS - Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici http://conbs.blogspot.it )
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