mercoledì 22 giugno 2016

Biblioteche scolastiche innovative ...e il bibliotecario?

Lettera inviata dal CONBS ai sindacati della Scuola.



Abbiamo visionato il Bando per le 500 biblioteche scolastiche innovative, ascoltato attentamente la videoconferenza e letto le Faq: oltre alla scarsa "consistenza" del progetto (si finanziano 500 biblioteche a fronte di circa 8000 Comuni italiani) abbiamo rilevato una notevole carenza in riferimento al bibliotecario scolastico o comunque al personale che si dovrebbe occupare a tempo pieno del loro funzionamento.

Mentre si parla di un collaterale progetto di formazione dei "referenti", in realtà nulla si dice su come essi debbano essere individuati. Ma soprattutto non si tiene conto del fatto che i "docenti inidonei all'insegnamento" e utilizzati prevalentemente nelle biblioteche scolastiche, per 36 ore settimanali -definiti "preziosi" dal prof. Roncaglia in videoconferenza- sono soggetti a mobilità per effetto della Legge 128/2013 e dal I settembre prossimo non si sa dove saranno.

Una visione miope, perché, se è vero che la biblioteca scolastica "vive" ad opera dell'intera comunità, è il bibliotecario scolastico che la rende realmente fruibile. In particolare se si vogliono realizzare gli ambiziosi progetti di alfabetizzazione informativa, accesso alle risorse digitali, prestito interbibliotecario, apertura al territorio.

Senza un censimento che individui le strutture preesistenti -anche d'eccellenza- e il personale ivi utilizzato, delle risorse stanziate dal Bando potrà usufruire qualche scuola meritoria, ma non la maggioranza, e in qualche caso i soldi verranno spesi per poi spegnere la luce subito dopo, come è avvenuto specialmente negli ultimi anni, quando gli insegnanti utilizzati sono andati in pensione e non sono stati sostituiti o, peggio, quando molti di essi sono stati malamente dirottati a prestare servizio nelle segreterie.

Alla luce di queste considerazioni riteniamo che l'operazione appena iniziata non risolva i problemi reali che si riscontrano nelle indagini sulla lettura fra giovani e giovanissimi e persino adulti.
Auspichiamo pertanto un ripensamento sia sulle risorse umane messe in campo dal Bando -valorizzando i docenti utilizzati che già operano con profitto nelle biblioteche scolastiche- sia sulla L. 128, procrastinando - se proprio non si vogliono eliminare- i termini della mobilità e destinando i docenti utilizzati, ora e in futuro, alla gestione delle biblioteche scolastiche.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.